Richetti (Azione): “Premier e governo non all’altezza della fase e dei problemi che stiamo fronteggiando”

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Agenpress – “Le cose semplici sono alla portata di chiunque e non si fanno, questo non solo mi preoccupa ma mi insospettisce anche un po’. La PA ha debiti verso le imprese italiane di 27 miliardi, già pagando questi debiti lo Stato darebbe liquidità alle imprese, invece preferisce mandarle in banca a chiedere un finanziamento. Tutto oggi è in capo alla buona volontà e alla disponibilità delle banche, perchè la procedura prevede che quanto lo Stato metterà a garanzia reale lo deciderà il parlamento approvando lo scostamento di bilancio. Ma sono 14 giorni che parliamo del decreto liquidità senza sapere quanto il governo è autorizzato dal Parlamento a mettere in questo fondo di garanzia”.

Così il senatore Matteo Richetti (Azione)  ospite su  Radio Cusano Tv Italia.

 “Su dieci messaggi che mi arrivano ogni due ore sul telefonino, 8 chiedono di poter lavorare, 2 chiedono dei soldi. Il problema è che noi non gli stiamo dicendo nè che possono lavorare nè che gli diamo dei soldi. Prendiamo una decisione. Qui si ragiona per codici ateco anzichè sulla sicurezza. Basterebbe dare delle regole da rispettare per riaprire le imprese. Intanto in Germania vanno le fonderie e in Spagna vanno le piastrelle”.

Sul turismo. “Bisogna che questo settore nel prossimo anno o due non veda un’imposta che sia una. O facciamo un punturone di soldi diretti, oppure non si va avanti”.

Sulla collaborazione tra governo e opposizione. “Sul lavoro di conversione del Cura Italia non è stato possibile neanche un momento di ascolto. Di tutti i nostri emendamenti non è stato recepito nulla. Torneremo alla carica per questo decreto. Ritengo questo premier e questo governo non all’altezza della fase e dei problemi che stiamo fronteggiando. Quando Patuanelli dice che bisogna pagare i debiti della PA con le imprese, io ricordo che Patuanelli governa dal marzo 2018 e i debiti della PA sono ancora lì. Non è possibile che chi fa politica può sparare le cazzate che vuole tanto rimane sempre lì”.

 

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