Carcere Santa Maria Capua Vetere: Bollettino di guerra

Agenpress. In tanti anni di attività sindacale e altrettanti del Corpo di Polizia Penitenziaria, non ci era mai capitato di vedere lo Stato Italiano che abbandona in questo modo barbaro e superficiale i suoi rappresentanti.

Un Ministro della Giustizia inadeguato a fronteggiare le emergenze penitenziarie   a cui voglio suggerire di seguire le orme di Marco Aurelio: “ Marco Aurelio decise di assumere un servo per farsi accompagnare nelle piazze di Roma. Questi aveva soltanto un compito, sussurrargli all’orecchio mentre lo riempivano di lodi “Sei solo un uomo, sei solo un uomo!”.

Un nuovo Capo del Dap che è in balia degli eventi e che probabilmente non comprende la gravità della situazione che stà avvenendo nel Carcere di Santa Maria Capua Vetere, così come in tutto il sistema dell’esecuzione penale Nazionale, con l’aggravante che il carcere Sammaritano insiste su un territorio ad alta infiltrazione camorristica (i Casalesi ad esempio).

Probabilmente ci resta soltanto di chiedere aiuto a San Gennaro, per sperare che i nostri colleghi tornino sani e salvi a casa!

Abbiamo avuto una sola luce di speranza che ha dissipato per un momento le nebbie del sistema carcere Italiano, la luce delle inchieste giornalistiche del dott. Giletti, ma ciò nonostante l’attuale Governo sembra arroccato così come le tre scimmiette: non vedo; non sento; non parlo!

La misura è al pieno del contenitore. Agite ora, prima che sia troppo tardi per tutto! Per questo motivo indirizziamo un appello al Presidente della Repubblica, affinché intervenga in modo deciso ed urgente per salvaguardare i  silenziosi eroi della Polizia Penitenziaria.

Il ripristino del giusto equilibrio tra Sicurezza ed Umanità, tra Bene e Male, tra Luce e Tenebra deve essere al più presto ripristinato, anche perché perfino la magistratura Italiana ha dimostrato i suoi grandi limiti con la pervicace arroganza ed ambizione dei suoi uomini (le intercettazioni di Palamara sono illuminanti) ricordando che la Giustizia deve essere inclemente soprattutto con coloro che la negano agli altri, agli aventi diritto, cioè ai cittadini.

Chiediamo a tutti i politici, quelli non ancora coinvolti da un sistema malato che sta portando l’Italia al naufragio, di essere vicini alla Polizia Penitenziaria per un nuovo Risorgimento, perché il caos impera senza ordine ed il caos porta morti e distruzione.

Nei prossimi giorni una delegazione del CNPP sarà presente a Santa Maria per portare la nostra vicinanza a tutti i colleghi.

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