Toscana. Enrico Rossi indagato per inchiesta gara trasporto pubblico locale. “Accuse infamanti”

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Agenpress – Il governatore toscano Enrico Rossi e altre sei persone sono indagate dalla Procura di Firenze, a seguito di un esposto presentato da alcune compagnie, per l’aggiudicazione della maxigara da 4 miliardi di euro per il trasporto pubblico locale su gomma aggiudicata da Autolinee Toscane controllata dai francesi di Ratp. Nell’inchiesta sono contestati, a vario titolo, i reati di turbativa d’asta, falso, abuso d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità.

Gli altri indagati, iscritti nei giorni scorsi sul registro degli indagati, sono due funzionari della regione – Ivana Malvaso, 61 anni, fiorentina e Riccardo Buffoni, 61 anni, aretino – e 4 membri della commissione aggiudicatrice: Mario Sebastiani, Stefano Pozzoli, Patrizia Lattarulo e Gabriella Rolandelli.

Di seguito la replica su facebook del governatore:
“A volte, ricevere un avviso di garanzia è segno del fatto che si fanno cose importanti a favore dei cittadini e che si toccano interessi che non vogliono mettersi da parte e accettare gli esiti di gare regolari e trasparenti.
Mi era già accaduto per la realizzazione dei quattro nuovi e moderni ospedali di Massa, Lucca Pistoia e Prato, che hanno contribuito in modo detetrfmibante a gestire bene in Toscana la lotta contro il Coronavirus.
Ora è capitato nuovamente a causa di un esposto fatto dalla cordata di imprese che ha perso la gara regionale per il trasporto pubblico locale su gomma.
Questa associazione di imprese non solo ha strumentalmente usato la giustizia amministrativa perdendo regolarmente tutti i ricorsi, facendo così ritardare il contratto con l’impresa vincente e quindi la partenza del servizio ma, come ultimo colpo di coda per bloccare le regolari procedure, ha fatto anche un esposto alla procura mettendo sotto accusa oltre a me, l’intera commissione regionale e i dirigenti del settore mobilià.
Le accuse sono infamanti e ridicole. Aspetto il momento giusto per procedere a querelare i calunniatori a cui consiglio di prepararsi a pagare per le loro diffamazioni.
Per quanto mi riguarda l’accusa è di avere rilasciato, il 13 novembre 2015, dichiarazioni sull’esito provvisorio della gara, prima della sua conclusione formale.
In realtà, coloro che hanno presentato l’esposto nascondono il fatto che la notizia già da un mese era di pubblico dominio e che la stampa e le agenzie nazionali l’avevano ampiamente riportata, poiché la seduta della commissione per l’apertura delle buste era stata pubblica, come prevede la legge, e quindi tutti erano a conoscenza del risultato.
La cosa più vergognosa e triste di questa vicenda è che con la strumentalizzazione della giustizia amministrativa e ora persino di quella penale si è sviluppato un contenzioso che ha ritardato di almeno 4 anni la partenza del nuovo servizio di trasporto pubblico locale, provocando un danno alle casse regionale di due milioni di euro per ogni mese, e impedendo ai cittadini di beneficiare da anni di un trasporto pubblico locale moderno e con autobus nuovi.
Questa purtroppo è l’Italia.
La verità è che se non verranno modificate queste procedure, che impediscono alle pubbliche amministrazioni di arrivare in tempi brevi e nel rispetto della legalità al risultato, non potrà mai esserci ripresa e crescita della ricchezza e dell’occupazione.
Mi auguro che questi giorni di consultazioni da parte del governo abbiano fatto capire che è importante non solo stabilire cosa fare ma anche come farlo e entro quali tempi.
Qui riporto l’intervista (https://youtu.be/D8no8cE6pzQ), di cui vado orgoglioso, che è alla base dell’atto di accusa contenuto nell’esposto fatto contro di me.
I diffamatori comunque non sono riusciti a intimidirci né a fermarci con i loro ricorsi amministrativi o penali.
Noi siamo sereni e andiamo avanti per la nostra strada con trasparenza e nel rispetto della legge.
L’ultima sentenza di questi giorni del Consiglio di Stato conferma che la gara è stata gestita correttamente e ci sollecita infatti a procedere alla conclusione dell’affidamento del servizio con la stipula del contratto con il vincitore, rigettando la richiesta di sospensione degli atti regionali fatta dai perdenti e rinviando la discussione di merito.
I cittadini Toscani avranno il nuovo servizio di trasporto pubblico locale.
Considero questo uno lasciti più importanti del mio impegno come presidente e ringrazio gli uomini e le donne della Regione che hanno lavorato con impegno, competenza e rigore per raggiungere questo obiettivo e che ora si sono visti recapitare come premio gli avvisi di garanzia”. 

Nel dicembre 2019, il Consiglio di Stato, esprimendosi su una precedente sentenza del Tar, ha valutato in sentenza la gara come legittima anche laddove aggiudica un unico lotto regionale – anziché come in passato ‘spacchettato per aree geografiche e di servizio – a un solo gestore per tutta la Toscana. Un altro ricorso al Tar, promosso da Mobit contro la richiesta di nuovi piani economici a corredo del bando e discusso il 26 febbraio scorso, eè stato respinto, con un’ulteriore sentenza del Consiglio di Stato, il 15 giugno, che ha deciso che non venisse sospeso l’affidamento della gara per il trasporto pubblico su gomma.

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