Agenpress – Il blocco dell’offerta e il crollo della domanda causati dall’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del COVID-19 hanno fatto sprofondare le imprese in una drammatica crisi di liquidità: le mancate entrate connesse alla compressione dei fatturati non consentono di coprire le spese indifferibili, mettendo a repentaglio la sopravvivenza di intere filiere.
Per far fronte agli effetti di questo shock, che non ha eguali, per intensità e diffusione, nel dopoguerra, i governi nazionali hanno adottato politiche di bilancio discrezionali espansive con l’obiettivo di: 1) potenziare i sistemi sanitari; 2) preservare il tessuto produttivo evitando che una crisi temporanea di liquidità finisca per diventare una crisi di solvibilità; 3) salvaguardare il reddito disponibile delle famiglie per sostenere la domanda aggregata.
Il punto critico della risposta italiana sono i tempi di adozione e implementazione delle misure. Il ritardo è ampio rispetto agli altri paesi considerati e compromette l’efficacia delle misure adottate che, in una fase emergenziale come quella attuale, necessitano, invece, di una trasmissione immediata al sistema economico.
Il Governo italiano ha adottato il primo provvedimento organico a carattere nazionale 23 giorni dopo aver registrato i primi 100 casi di COVID-19, mentre sono stati sufficienti 15 giorni negli Stati Uniti, 12 in Francia e 8 in Germania per la medesima reazione.
Ciò è dovuto alla difficoltà politica di trovare l’accordo tra le forze della maggioranza, ma anche all’enorme complessità dei provvedimenti legislativi che si adottano in Italia: il solo DL 34/2020 (cosiddetto “DL Rilancio”) è composto di 266 articoli e richiede 90 provvedimenti attuativi. Questa complessità, unita alle difficoltà operative della Pubblica amministrazione conferma, anche in queste circostanze, il ritardo cronico nell’implementazione delle misure. Per quanto riguarda i sussidi, la Germania ha erogato oltre 13 miliardi di euro di aiuti a piccole imprese e autonomi (in circa due mesi) contro i 4,7 della Francia (erogati in poco più di 2 mesi) e i 2,4 dell’Italia (per il solo mese di marzo e solo alle partite IVA).
Per quanto riguarda la liquidità: il Governo americano in due mesi ha erogato 512 miliardi di dollari di prestiti (a oltre 4,5 milioni di beneficiari); la Germania, in due mesi e mezzo, circa 47 miliardi di euro (a quasi 63mila beneficiari); l’Italia, tramite il Fondo di Garanzia, in tre mesi, quasi 34 miliardi (per soddisfare circa 646mila domande) e, tramite la Garanzia Italia-SACE, in due mesi e una settimana, solamente 718 milioni (a 75 beneficiari). Si tratta di criticità evidenti anche in tempi normali, ma che hanno effetti molto peggiori in situazioni emergenziali come quelle attuali. La difficoltà nella trasmissione al sistema economico delle decisioni politiche rappresenta un grande ostacolo allo sviluppo del Paese, che richiede di essere affrontato con interventi straordinari.