AgenPress. “Da gennaio ad agosto di quest’anno 830 tra uomini e donne hanno perso la vita uccisi sul lavoro. Una persona ogni otto ore. Centotrentotto in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, anche a causa delle infezioni da Covid in ambito lavorativo, soprattutto tanti medici e infermieri. È una strage infinita nell’indifferenza collettiva.
Si muore ogni giorno nelle fabbriche, nei cantieri edili non a norma, nelle campagne, nei servizi, nella logistica, negli anfratti dell’economia sommersa e in nero. Parliamo di tante vite spezzate, giovani e anziani, persone che escono da casa per andare al lavoro e non tornano più, di tante famiglie distrutte dal dolore, che vedono stravolto il proprio futuro.
Se ne parla troppo poco nelle aziende, nei territori, nelle scuole, nelle università, in tutti quei luoghi in cui invece si dovrebbe costruire una vera alleanza per imporre tra le priorità il rispetto della vita e del valore del lavoro.
E’ quanto dichiara Annamaria Furlan, Segretario generale della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori.