AgenPress. Il “piccolo” è stato massacrato negli ultimi 30 anni. Massacrati i piccoli imprenditori, gli autonomi, i piccoli esercizi commerciali, le piccole aziende. Le opere di manutenzione (quelle che salvano le vite e che migliorano la mobilità della classe media) sono state sacrificate sull’altare delle grandi opere, quelle dove si annida la corruzione e quelle in mano a personaggi spesso in conflitto di interessi. Anche durante la pandemia chi aveva molto si è arricchito ancor di più a discapito di chi aveva meno. Questa è la battaglia!

I fallimenti delle banche (e della politica che le ha gestite) ci sono costati cifre inimmaginabili, altro che Quota 100 e reddito di cittadinanza. Il sistema (politico, mediatico e finanziario) gioca a dividerci, a farci credere che i responsabili delle crisi sociali siano gli ultimi e non quelli che tengono i fili nei CDA delle grandi banche d’affari le quali lucrano sulla privatizzazione della società e sulla trasformazione dei diritti costituzionali in prodotti da piazzare sul mercato.

Mi interessa combattere questo, non fare il capo, chiedere poltrone o piazzamenti. Non me ne frega nulla. E, come sempre, ci metto la faccia e faccio nomi e cognomi.

Lo dichiara, in una nota, Alessandro Di Battista.