AgenPress – Comincerà oggi, a quanto si apprende, la verifica di governo da parte del premier Giuseppe Conte. La prima delegazione ad incontrare il capo dell’esecutivo sarà, alle 16:30, quella del M5S. Alle 19 toccherà al Pd. Fonti di Iv spiegano che, al momento, non è stato pervenuta alcuna convocazione da parte di Palazzo Chigi.
“Nel 2020 la sfida che abbiamo di fronte non è solo quella di liberare le potenzialità inespresse dell’Italia. In primo luogo dobbiamo serrare i ranghi, per battere il nemico. E serve una solida cooperazione interazionale. Il virus non conosce confini ma attraversa barriere”, ha detto il premier nel corso del Rome Investment Forum.
“Il governo italiano è stato tra i più convinti promotori della svolta Ue nel 2020, il lancio del Next Generation Eu. Il nostro Paese deve farsi trovare pronto e per farlo la strategia si orienterà sulla fiducia, le riforme e gli investimenti, tre assi fondamentali”, ha aggiunto.
“E’ fondamentale tornare ad assicurare al Paese una vera mobilità sociale. La riforma fiscale, a partire da quella dell’Irpef, dovrà garantire maggiore equità, eliminando gli spazi per una concorrenza sleale delle imprese. La riforma della Pa avrà l’obiettivo di rendere la pubblica amministrazione moderna ed efficiente. Ma la rivoluzione digitale non riguarderà solo la macchina amministrativa del Paese”.
“Il governo è al lavoro per definire compiutamente la struttura per il monitoraggio e l’attuazione” del Recovery Plan ” e che potrà avvalersi anche di un quadro normativo ad hoc. Questa struttura in nessun caso sarà sovraordinata o sovrapposta ai doverosi passaggi istituzionali. Molti dei progetti del piano avranno successo solo innescando sinergie tra pubblico e privato”, ha detto ancora. “Saranno gli investimenti pubblici a costituire la pietra angolare del nostro Piano. In coerenza con l’indirizzo forte e innovativo della Commissione europea, intendiamo destinare il 40% delle intere risorse disponibili per il nostro Paese a una vera e propria “rivoluzione verde”.
Vogliamo aumentare sensibilmente la quota di energia prodotta dalle fonti rinnovabili – il solare, l’eolico e il bio-metano – affinché l’Italia possa conseguire con successo l’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni inquinanti, pari al 55% entro il 2030, che abbiamo appena ribadito nell’ultimo Consiglio europeo”, spiega Conte. “Naturalmente, la rivoluzione digitale non riguarderà solo la macchina amministrativa del Paese, ma anche la sua industria, le sue scuole, i suoi ospedali. Non possiamo più permettere che l’Italia sia agli ultimi posti nelle classifiche europee in quanto alla digitalizzazione dell’economia e della società, e che il nostro Paese detenga il triste primato europeo relativo all’incidenza dei giovani cosiddetti “Neet” sul totale della popolazione attiva. Per questa ragione, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza servirà a potenziare tutto il sistema dell’istruzione, assicurando la connessione veloce in tutte le scuole, digitalizzando i curricula scolastici e la formazione dei docenti, aumentando il peso delle competenze Stem e delle lingue nei percorsi formativi, dando nuovo impulso alla formazione terziaria e professionalizzante, rafforzando le interrelazioni fra ricerca e attività produttive con la creazione di centri di eccellenza in vari segmenti di industria, che assicurino un efficace trasferimento tecnologico all’intero mondo produttivo”, sottolinea ancora il premier rimarcando: “E vogliamo farlo, in particolare, assicurando che questi benefici ricadano su tutto il Paese, da Nord a Sud, dalle aree urbane a quelle più interne.”