Covid, i ristoratori chiedono i danni al governo

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AgenPress. I commercianti aderenti all’iniziativa #ioapro hanno deciso di fare causa e chiedere i danni al governo.

Il ristoratore di Pesaro Umberto Carriera, uno dei promotori dell’iniziativa, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

“Sono quotidianamente in contatto con centinaia di ristoratori, ai quali hanno staccato le utenze e non riescono a fare neanche delivery e asporto –ha affermato Carriera-. Chi da un anno subisce chiusure senza alcun ristoro è in questa situazione.

In questo momento siamo chiusi anche noi di #ioapro, anche perché la nostra azione di forza è passata dal campo ai tribunali. Ci sono state sentenze della Cassazione che hanno detto che non ci può essere alcuna rilevanza penale per chi ha tenuto aperto nonostante il dpcm. Siamo già in Corte costituzionale con l’appoggio di Vittorio Sgarbi, siamo al Consiglio di Stato, abbiamo quindi bypassato Tar e giudici di pace.

E’ ovvio che serviranno mesi, forse anni, per raggiungere gli obiettivi. Sabato prossimo faremo una grande manifestazione a Modena e da lì faremo partire un’azione molto importante che si chiamerà “Noi non siamo loro”. Il sostegno della Lega? Salvini, che ci ha appoggiato quando era all’opposizione e una volta andato al governo ci ha promesso un impegno massimo per le riaperture, è stato una grossa delusione.

In Senato FDI ha proposto un emendamento per chiedere l’apertura di bar e ristoranti a pranzo e a cena in zona gialla e a pranzo in zona arancione, la Lega però si è astenuta così come Forza Italia, se non si fossero astenuti l’emendamento sarebbe passato. Ho scritto a Salvini chiedendo spiegazioni e lui ha risposto che era d’accordo sulla zona gialla ma non sulle aperture in zona arancione, me l’ha venduta così la sua decisione”.

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