AgenPress – Il figlio di Beppe Grillo, Ciro, ha riaperto il profilo Instagram, postando il video in cui il padre lo difende dall’accusa di violenza sessuale. Il primo commento è dello stesso Ciro, che ha scelto come nikname ciruzzolohiil: “Giornalisti o giudici?”. Segue una lunga serie di riposte, quasi tutte critiche: “Orrore”, “Vai a lavorare”, “Un’altra pagliacciata”.
Beppe Grillo, in quel minuto e 39 secondi di video ha – di fatto – messo la ceralacca sulla cultura dello stupro, senza pensare minimamente alla ragazza che ha denunciato la violenza subita e ai genitori che soffrono con lei da quasi due anni e, ora, chiedono giustizia. Una giustizia che arriverà nell’aula di un Tribunale in base agli atti concreti che, per il momento, sono nelle mani della Procura di Tempio Pausania. Tutto il resto è mera apparenza social sbagliata e perpetrata da Ciro Grillo nella giornata di ieri, quando ha deciso di rendere di nuovo pubblico il suo profilo Instagram – epurato dei contenuti precedenti (ma non nelle foto e nei video in cui è stato taggato) – dove ha condiviso quel video di suo padre.
“Il solo fatto che un padre ed i suoi sostenitori ritengano legittimo che esista un video del genere (che dovrebbe addirittura essere una testimonianza a favore, invece che generare intimo ripudio), mi fa pensare che, quantomeno come padre, Beppe Grillo abbia fallito su tutta la linea genitoriale, umana, civica e sociale: una persona che non sia in grado di sentire nella propria anima la differenza tra bene e male, tra seduzione e stupro, tra violenza verbale e difesa della propria posizione, tra perdita dei sensi e consenso, viene definita clinicamente in un solo modo: psico-apatico (nel senso etimologico del termine). Il resto lo dirà la giustizia”.
“Il punto è che ci si appella sul fatto che lei abbia aspetto 8 giorni per denunciare. Ma che ne sapete voi cosa passava per la testa di quella ragazza! Secondo voi era facile per lei denunciare un avvenimento del genere? È ovvio che ci ha pensato su, non ci si può attaccare a questo tipo di cose”.
“Potrai anche essere innocente ma l’ignoranza nelle parole di tuo padre è tanta ed è molto triste. questo video, oltre che essere un atto di difesa, è un insulto verso tutte le donne che hanno subito violenza e già solo per questo dovreste tenere la testa bassa”.