AgenPress – A maggio 2021 i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dell’1,0% su base mensile e dell’8,0% su base annua.
Sul mercato interno i prezzi aumentano dell’1,3% rispetto ad aprile e del 10,0% su base annua. Al netto del comparto energetico, i prezzi crescono dell’1,0% su base congiunturale e mostrano una crescita tendenziale meno marcata (+4,2%).
Sul mercato estero i prezzi aumentano su base mensile dello 0,7% (+0,9% per l’area euro, +0,5% per l’area non euro) e registrano un incremento su base annua del 3,5%, meno ampio rispetto a quello sul mercato interno e sintesi di aumenti quasi analoghi nelle due aree di sbocco, euro (+3,6%) e non euro (+3,4%).
Nel trimestre marzo-maggio 2021, rispetto ai tre mesi precedenti, i prezzi alla produzione dell’industria crescono del 2,9%. La dinamica congiunturale è più sostenuta sul mercato interno (+3,3%) rispetto a quello estero (+1,9%).
A maggio 2021, con riferimento al comparto manifatturiero, si rilevano aumenti tendenziali per quasi tutti i settori; i più marcati riguardano coke e prodotti petroliferi raffinati (+39,6% mercato interno, +64,9% area non euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+10,9% mercato interno, +14,6% area euro, +10,6% area non euro) e prodotti chimici (+7,4% mercato interno). Le uniche flessioni interessano prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-0,4% area euro, -0,6% area non euro), industria del legno, della carta e stampa e mezzi di trasporto (rispettivamente -1,0% e -0,8% per l’area non euro).
A maggio 2021 i prezzi alla produzione delle costruzioni per edifici residenziali e non residenziali crescono dello 0,8% su base mensile e del 3,5% su base annua. I prezzi di strade e ferrovie aumentano dello 0,3% in termini congiunturali e del 3,0% in termini tendenziali.
Nel primo trimestre 2021 i prezzi alla produzione dei servizi diminuiscono dello 0,4% sul trimestre precedente e aumentano dello 0,5% su base annua (da -0,8% del quarto trimestre 2020). La flessione tendenziale più ampia interessa i servizi di telecomunicazione (-7,6%); l’incremento tendenziale più elevato riguarda i servizi di trasporto aereo (+40,2%).