Manovra. Draghi. Destiniamo 40 mld per ridurre le imposte, di cui 24 al cuneo e la parte restante agli incentivi fiscali

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AgenPress – “Voglio ringraziare i ministri Franco e Orlando, è stato fatto un lavoro veramente notevole e siamo molto soddisfatti. Alla fine del cdm c’è stato un applauso, c’è stata condivisione per il lavoro fatto”.

Così il premier Mario Draghi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla legge di bilancio.

“Sono vicino in particolare alle famiglie delle tre vittime” ha sottolineato Draghi, parlando delle vittime del maltempo in Sicilia ed esprimendo “vicinanza alle popolazioni colpite dai nubifragi”.

“Questa è una legge espansiva, che accompagna la ripresa ed è in piena coerenza con gli altri documenti che guidano l’azione economica di questo governo. Si agisce sia sulla domanda ma anche molto sull’offerta: tagliamole tasse, stimoliamo gli  investimenti”.

“Al problema del debito pubblico, a quello delle prestazioni sociali inadeguate e alle altre giuste modifiche del nostro sistema sociale che non abbiamo potuto fare negli anni passati si esce attraverso la crescita: il Paese crescerà bene oltre il 6% e questa è una bussola e la strategia di questo governo”.

“Sulle tasse mettiamo 12 miliardi per ridurre la pressione fiscale e non otto come si dice in giro,  8 miliardi vanno ad un intervento mirato per ridurre le imposte sulle società, sulle persone, sul cuneo fiscale e ci sono varie ipotesi di impiego di questi 8 miliardi che definiremo con il Parlamento” spiega il premier.

“Destiniamo 40 miliardi in un triennio alla riduzione delle imposte, di cui 24 al cuneo e la parte restante agli incentivi fiscali, alle famiglie e imprese per il patrimonio immobiliare e la digitalizzazione” continua Draghi, aggiungendo che “il governo non ha deciso i pesi delle varie misure, nei giorni successivi ci sarà un confronto con le parti sociali e il parlamento, non dimentichiamo che la delega fiscale trova origine in un gran lavoro fatto dal Parlamento. I decreti delegati non sono ancora stati scritti e quindi bisogna tenere conto dell’interlocuzione con il parlamento”.

Sulle pensioni “l’obiettivo è il ritorno in pieno al sistema contributivo, con una transizione a Quota 102 (38 anni di contributi e 64 anni di età)” dice il premier Draghi, spiegando che il governo ha messo mano a Opzione donna, all’Ape sociale “ampliando la gamma di soggetti che possono utilizzarlo. Il governo – ha aggiunto – è disponibile al confronto con le  parti sociali” e con il Parlamento “perché l’obiettivo –  ribadisce – è il pieno ritorno al contributivo che è la “scatola” dentro cui tante cose si possono aggiustare”, come ad esempio “recuperare al lavoro chi ne è uscito e si trova in nero”.

 

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