AgenPress – Nel 2021 sono più che raddoppiate le identità Spid rilasciate alla popolazione, raggiungendo un totale di 26,1 milioni di utenze attive a fine ottobre (erano 12,2 milioni a ottobre 2020), con oltre 431 milioni di accessi nel corso dell’anno (il triplo rispetto a un anno fa). Un maggiorenne su due possiede un’identità Spid, il 43% degli italiani. Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Digital Identity della School of Management del Politecnico di Milano.
“La pandemia continua a spingere la diffusione dei sistemi di identità digitale, rendendoli sempre più centrali nella vita dei cittadini non deve però essere vista come una scelta obbligata per accedere a servizi basilari durante l’emergenza ma come un volano per accelerare la trasformazione digitale del paese”, dice Giorgia Dragoni, Direttore dell’Osservatorio Digital Identity -.
“Fondamentale sarà costruire un’alternativa di identità digitale trasversale più conveniente rispetto ai sistemi proprietari, integrare ai dati basici degli utenti ulteriori attributi che ne facilitino il riconoscimento nell’accesso ai servizi in diversi ambiti, disegnare un’esperienza d’uso inclusiva per tutte le fasce di utenti e lavorare all’interoperabilità con altri sistemi internazionali” aggiunge Luca Gastaldi Luca Gastaldi, Direttore dell’Osservatorio Digital Identity.
Il boom nella diffusione dell’identità digitale è stato trainato “dai recenti interventi normativi che hanno favorito lo switch-off della PA, dagli sforzi di Identity Provider (IdP) e Service Provider (SP), da iniziative come il Cashback e dalla necessità di accedere al Green Pass, e sarà ulteriormente spinto dalla possibilità di scaricare gratuitamente 14 certificati dall’Anagrafe” sottolinea l’Osservatorio.
Le regioni più virtuose sono Lombardia e Lazio, dove il 60% dei cittadini è registrato, mentre in Molise, Sardegna e Calabria a stento si raggiunge il 41% di utenti. Le donne sembrano leggermente più propense ad attivare SPID e rappresentano il 51% del totale degli utenti del sistema.