AgenPress – “Attenzione. Se si porta Draghi come candidato allo scrutinio segreto, lo si elegge, anche perché esporlo a una bocciatura dell’Aula significherebbe perderlo sia per il Colle che per il governo. E l’Italia una cosa non se la può permettere: rimettere Mario Draghi in panchina”.
Lo dice Matteo Renzi, intervistato da ‘La Stampa’. “Noi possiamo schierare Draghi come centravanti a Palazzo Chigi o portiere al Quirinale, ma l’unica cosa sicura è che non possiamo perderlo”.
“Ma da settimane dico che Draghi per sette anni al Quirinale sta in piedi se c’è un’operazione politica di sostegno. Come del resto politica è stata l’operazione che ha mandato a casa Conte e Casalino e svoltare con l’esecutivo Draghi”.
In merito a Colao e Cartabia come possibili sostituti di Draghi, commenta: “Io non credo che ci siano solo quei due candidati, pur pensando tutto il bene possibile di Vittorio e di Marta, due ottime persone e due rilevanti personalità. Penso però che se c’è uno schema di gioco pronto per il dopo, allora l’operazione Draghi è fattibile”. Invece, sull’eventualità di Marcello Pera e Pierferdinando Casini al Colle, risponde: “Sì. Quasi tutti gli ex presidenti di assemblea sono da sempre quirinabili, specie se hanno svolto il compito con rigore istituzionale e con apprezzamento complessivo”.