AgenPress. Il Papa, come nel 2013, celebra la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo nel carcere minorile di Casal del Marmo, dove compie il rito della Lavanda dei Piedi a ragazzi e ragazze di diverse età e nazionalità.
Accoglienza festosa con cori e doni realizzati dai giovani nel pastificio e nella falegnameria. Il saluto della direttrice: “Lei ci disarma con la sua dolcezza”. Rosari e uova di Pasqua in regalo e l’omelia, interamente a braccio: “Tutti possiamo scivolare, ma Gesù ci ama”.
“Gesù non si spaventa delle nostre debolezze”
“Se noi ascoltassimo Gesù, la vita sarebbe così bella perché ci affretteremmo ad aiutarci l’un l’altro, invece di fregare uno all’altro, di approfittarsi l’uno dell’altro, come ci insegnano i furbi. È tanto bello aiutarsi l’un l’altro, dare la mano: sono gesti umani, universali, ma che nascono da un cuore nobile. E Gesù oggi con questa celebrazione vuole insegnarci questo: la nobiltà del cuore”, dice il Papa. E facendosi portavoce dei dubbi e dei sentimenti dei circa 50 ragazzi presenti nella Cappella di diverse etnie e nazionalità, aggiunge: “Ognuno di noi può dire: ‘Ma se il Papa sapesse le cose che io ho dentro…’. Ma Gesù le sa e ci ama cosi come siamo, e lava i piedi a tutti noi. Gesù non si spaventa mai delle nostre debolezze, non si spaventa mai perché Lui ha già pagato, soltanto vuole accompagnarci, vuole prenderci per mano perché la vita non sia tanto dura per noi”.
“Nella società vediamo quanta gente si approfitta degli altri – rileva ancora Papa Francesco -, quanta gente che è all’angolo e non riesce a uscire. Quante ingiustizie, quanta gente senza lavoro, quanta gente che lavora e viene pagano la metà, quanta gente che non ha i soldi per comprare le medicine, quante famiglie distrutte, tante cose brutte… E nessuno di noi può dire: ‘Io grazie a Dio non sono così sai’. ‘Se io non sono così è per la grazia di Dio!’; ognuno di noi può scivolare, ognuno di noi. E questa coscienza, questa certezza che ognuno di noi può scivolare è quello che ci dà la dignità – ascoltate la parola – la ‘dignità’ di essere peccatori. E Gesù ci vuole così e per questo ha voluto lavare i piedi e dire: ‘Io sono venuto per salvare voi, per servire voi’”.