2 mesi dal Terremoto in Turchia: 2,5 milioni di bambini hanno ancora bisogno di supporto umanitario

- Advertisement -
- Advertisement -

Nelle prossime settimane una delegazione dell’’UNICEF Italia – con il Direttore generale Paolo Rozera, il Portavoce nazionale Andrea Iacomini e la Goodwill Ambassador Alessandra Mastronardi – effettuerà una missione sul campo in Turchia nelle zone colpite dal terremoto.

I terremoti hanno avuto conseguenze sulle vite di circa 4 milioni di bambini iscritti a scuola, compresi 350.000 bambini rifugiati e migranti. Circa 1,5 milioni di bambini hanno ripreso l’istruzione nelle aree colpite dal terremoto, mentre altri 250.000 hanno continuato a studiare dopo essersi trasferiti altrove nel Paese. L’UNICEF sta fornendo supporto economico per ripristinare oltre 1.170 scuole a benefico di più di 300.000 bambini.

L’UNICEF ha raggiunto più di 149.000 bambini e persone che se ne prendono cura con supporto psicosociale.

L’UNICEF sta fornendo vaccini, compresi quelli per la polio per 360.000 bambini e per tetano e difterite per oltre 283.000 bambini.

Più di 390.000 persone hanno ricevuto kit igienici, abiti invernali, riscaldamento elettrico e coperte.


AgenPress.  L’UNICEF ricorda che a 2 mesi dai due devastanti terremoti che hanno colpito la Turchia e il nord della Siria, 2,5 milioni di bambini in Turchia hanno ancora bisogno di supporto umanitario e sono a rischio di cadere in povertà, lavoro minorile o matrimoni precoci.

“I bambini hanno avuto la vita sconvolta dal terremoto e, sebbene la risposta umanitaria sia stata rapida e significativa, la realtà è che il futuro immediato di milioni di bambini rimane incerto e la capacità delle famiglie di iniziare a raccogliere i pezzi della loro vita è gravemente ostacolata”, ha dichiarato Regina De Dominicis, Rappresentante dell’UNICEF in Turchia. “Un maggiore sostegno è fondamentale per garantire che i bambini siano protetti e che i loro bisogni siano soddisfatti come parte centrale della ripresa”.

Mentre il Governo della Turchia e i partner umanitari continuano a lavorare per rispondere ai bisogni più urgenti e garantire i servizi di base, le famiglie hanno bisogno di supporto di più lungo periodo per riprendersi e iniziare a ricostruire le proprie vite. I bambini devono essere al centro degli sforzi di recupero, in modo da non subire l’impatto del disastro per anni o addirittura decenni a venire.

Come parte della risposta immediata, l’UNICEF ha lavorato a stretto contatto con i partner per prevenire la separazione delle famiglie e supportare la riunificazione e ha raggiunto più di 149.000 bambini e persone che se ne prendono cura con supporto psicosociale. Questi sforzi devono continuare e i servizi di protezione dell’infanzia devono proseguire senza interruzione.

L’UNICEF sta supportando il Ministero della Salute fornendo vaccini, compresi quelli per la polio (per 360.000 bambini) e per tetano e difterite (per oltre 283.000 bambini). L’UNICEF sta fornendo anche ulteriori aiuti e attrezzature mediche.

Più di 390.000 persone hanno ricevuto kit igienici, abiti invernali, riscaldamento elettrico e coperte. L’accesso all’acqua sicura e pulita è ancora una grande preoccupazione mentre le reti idriche vengono ripristinate. L’UNICEF ha distribuito acqua a migliaia di persone e sta velocemente ampliando questo lavoro con i partner.

Inoltre, l’UNICEF ha realizzato 37 centri di supporto per bambini, adolescenti e famiglie in 10 provincie per fornire supporto psicosociale, corsi di recupero, supporto per i compiti e servizi di protezione. Circa 26.000 bambini e persone che se ne prendono cura sono stati raggiunti fino ad oggi attraverso questi centri. Circa 5.000 giovani volontari del Ministero della Gioventù e dello Sport formati dall’UNICEF aiuteranno a diffondere competenze utili per la vita in questi centri e supporto per il coinvolgimento e la partecipazione degli adolescenti.

I terremoti hanno avuto conseguenze sulle vite di circa 4 milioni di bambini iscritti a scuola, compresi 350.000 bambini rifugiati e migranti. Circa 1,5 milioni di bambini hanno ripreso l’istruzione nelle aree colpite dal terremoto, mentre altri 250.000 hanno continuato a studiare dopo essersi trasferiti altrove nel Paese. Tuttavia, molti altri non hanno ancora riacquistato il pieno accesso all’istruzione, con le scuole formali nelle province più colpite che devono ancora riaprire.

L’UNICEF sta fornendo supporto economico per ripristinare oltre 1.170 scuole a benefico di più di 300.000 bambini e supportare il Ministero dell’Istruzione Nazionale con misure temporanee, fra cui più di 400 tende per l’apprendimento per classi di recupero e preparazione di esami, a beneficio di circa 23.000 bambini al giorno, e classi prefabbricate o aule per gli amministratori. Un migliaio di consulenti scolastici e insegnanti sono stati formati per identificare i bambini che necessitano di supporto psicosociale.

L’UNICEF in Turchia chiede ulteriori 138 milioni di dollari per proseguire il suo lavoro supportando i bambini colpiti dai terremoti e chiede ai donatori di garantire che l’assistenza sia fornita attraverso finanziamenti flessibili e sia erogata in modo tempestivo per consentire all’UNICEF e ai suoi partner di rispondere alle mutevoli esigenze con un’azione rapida e sostenuta.

L’UNICEF chiede inoltre alla comunità internazionale di garantire che i bisogni dei bambini siano considerati prioritari nell’ambito degli stanziamenti di fondi per sostenere una risposta e una ripresa incentrate sui bambini, riconoscendo che questi ultimi sono tra i più vulnerabili.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -