AgenPress – “Ritengo che questa pace non sia possibile senza inviare armi, dobbiamo sostenere l’Ucraina altrimenti non ci sarà alcuna pace”. Lo ha detto il Premio Nobel per la pace 2022, Irina Scherbakova, a margine del convegno ‘Guerra e pace nel XXI secolo. La Russia di Putin e l’invasione dell’Ucraina. Come ricostruire la pace in Europa?’ all’Università Cattolica di Milano. “Io sono cresciuta pacifista e ho sempre creduto alla pace – ha aggiunto – ma questa guerra e i mezzi con cui viene condotta contro l’Ucraina mira ad annientare l’Ucraina in quanto Stato indipendente” e “devo ammettere che il mondo Occidentale e i suoi politici per molto tempo hanno guardato altrove e non hanno ascoltato i moniti che avevamo fatto sull’aggressività di Putin”. Quindi, ha ribadito, “ritengo che non vi sia altra soluzione”.
“Questa guerra dura ormai da 15 mesi e non credo ora sia possibile una soluzione diplomatica. In ultima analisi – ha aggiunto – le guerre finiscono grazie alla diplomazia, ma prima che si possa attivare l’Ucraina deve vincere la guerra oppure decidere quando avviare i negoziati. Oggi in questa situazione non credo che si possano avviare dei negoziati con Putin”.
“Il prezzo che la Russia prima o poi pagherà sarà molto grande. Questa guerra viene spiegata con la storia della Russia – ha osservato – e con la guerra si intende recuperare la sua grandezza. Quella della nostalgia è una questione estremamente complessa. Negli anni ’90 abbiamo avuto la nostalgia non solo dello stalinismo ma anche di Brežnev, degli anni ’70 e ’80, ma è una sorta di nostalgia artificiale che si rifà addirittura a prima della rivoluzione, all’epoca degli zar”.
Per Scherbakova, “questa nostalgia rappresenta un pericolo per il futuro: Putin ha abusato del passato perché non ha promosso nessun progetto democratico all’interno della società e anzi si rifà alla grandezza di una Russia mitologica, come fosse un’età dell’Oro, che non esiste più. Questo rievocare il passato è assolutamente pericoloso”.