AgenPress. La nostra società è piena di persone specializzate in tante cose, ricca di conoscenze e di mezzi utili per tutti. Se però non c’è condivisione e ognuno pensa solo a sé, tutta la ricchezza va perduta, anzi si trasforma in un impoverimento di umanità. E questo è un grande rischio per il nostro tempo: la povertà della frammentazione e dell’egoismo.
Sottolinea, inoltre, il Papa, che “l’egoismo impoverisce”, mentre “l’amore ci rende migliori, ci rende più ricchi e ci rende più saggi, ad ogni età”, aggiungendo che la fede unisce le generazioni e ricordando di averla ricevuta dalla propria nonna, di avere imparato da lei “a conoscere Gesù, che ci ama, che non ci lascia mai soli, e che ci sprona a farci anche noi vicini gli uni agli altri e a non escludere mai nessuno”.
È solo stando insieme con amore, non escludendo nessuno, che si diventa migliori, più umani!
“Fare da sé” e “vivere come isole” porta “a tanta solitudine”, fa notare Francesco. Come accade “quando, per la cultura dello scarto, gli anziani vengono lasciati soli e devono trascorrere gli ultimi anni della vita lontano da casa e dai propri cari”.
Gli anziani non devono essere lasciati soli, devono vivere in famiglia, in comunità, con l’affetto di tutti. E se non possono vivere in famiglia, noi dobbiamo andare a cercarli e stargli vicino. Pensiamoci un momento. Non è molto meglio un mondo in cui nessuno deve aver paura di finire i suoi giorni da solo? È triste questo mondo. Chiaramente sì, è triste. E allora costruiamolo questo mondo, insieme, non solo elaborando programmi di assistenza, quanto coltivando progetti diversi di esistenza, in cui gli anni che passano non siano considerati una perdita che sminuisce qualcuno, ma un bene che cresce e arricchisce tutti: e come tali siano apprezzati e non temuti.
Ascoltate i nonni, specialmente quando vi insegnano col loro amore e con la loro testimonianza a coltivare gli affetti più importanti, che non si ottengono con la forza, non appaiono con il successo, ma riempiono la vita.
Invita, poi, a cercare e a non emarginare i nonni, Papa Francesco, perché “l’emarginazione degli anziani corrompe tutte le stagioni della vita, non solo quella dell’anzianità”.
Imparate la saggezza dal loro amore forte, e anche dalla loro fragilità, che è un “magistero” capace di insegnare senza bisogno di parole, un vero antidoto contro l’indurimento del cuore: vi aiuterà a non appiattirvi sul presente e a gustare la vita come relazione.
Stare insieme, nonni e nipoti, anziani e giovani, prendersi cura gli uni degli altri, genera amore, conclude il Papa, che “è un soffio di aria pulita che rinfresca il mondo e la società”, ed è anche il messaggio che Gesù ci ha dato sulla croce: “Quello di amarci tutti come una grande famiglia”.