AgenPress. Il 27 giugno 1980 nel mar Tirreno meridionale, nel tratto compreso tra le isole di Ponza e Ustica, esplose in volo e precipitò in mare l’IH870 della compagnia aerea Itavia. Il velivolo, decollato dall’aeroporto di Bologna-Guglielmo Marconi, era diretto all’aeroporto di Palermo-Punta Raisi. Morirono 81 persone: 77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio.
Della strage di Ustica si è parlato a “Crimini e Criminologia” su Cusano Italia TV. Tra gli altri è intervenuto l’ex ministro Carlo Giovanardi. Intervistato da Fabio Camillacci e Gabriele Raho, Giovanardi ha detto: “Dire che fu un missile o una battaglia aerea ad abbattere il DC9 dell’Itavia, è come dire che Enzo Tortora era uno spacciatore di droga e un camorrista.
La tesi del missile è una macroscopica bugia, una menzogna della senatrice Bonfietti e dei suoi adepti. Ho avuto l’onore e l’onere di rappresentare al Parlamento quello che era veramente accaduto a Ustica e cioè che l’aereo precipitò per l’esplosione di una bomba a bordo, mentre la Bonfietti continua a dire che la verità è la famosa ordinanza sentenza del giudice Priore; però dimentica di dire che l’ordinanza sentenza del giudice Priore è l’atto con il quale all’inizio del processo lo stesso Priore mandò a giudizio alcuni generali. Un processo che come sappiamo è finito con la totale assoluzione degli stessi generali non per ‘non aver commesso il fatto’, ma perché ‘il fatto non sussiste’. Ribadisco: dal punto di vista tecnico, dal punto di vista giudiziario-penale e dal punto di vista parlamentare, è stato accertato che il DC9 venne abbattuto dall’esplosione di una bomba nella toilette di bordo.
Ripeto, è come se si dicesse che Enzo Tortora era uno spacciatore di droga perché purtroppo fu arrestato per spaccio e si dimenticasse di dire che però Enzo Tortora è stato assolto con formula piena e che quindi era assolutamente innocente. Purtroppo, anche grandi giornali e autorevoli testate giornalistiche continuano a ripetere le stesse menzogne già smentite, ma non smentite al bar, bensì smentite in anni di processi, di contraddittori, di verifica che le cose dette da mitomani erano completamente false.
Ecco perché noi dell’Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica lottiamo per la giustizia, lottiamo perché l’inchiesta non si chiuda, lottiamo a nome dei familiari per sapere chi piazzò quella bomba a bordo del DC9 Itavia. Aggiungo che è ancora più inaccettabile il fatto che i 150milioni del processo civile siano finiti in mano a due avvocati, a cui li hanno sequestrati perché i soldi venivano spesi per ragioni totalmente estranee a quelle per cui erano stati incassati.
Di questo, però, non parla nessuno. Siamo all’interno di un guazzabuglio che purtroppo ci fa ridere dietro da tutto il mondo, perché uno dei risvolti terribili della vicenda di Ustica è che siamo diventati lo zimbello del mondo. Io sono indignato che non si vada a cercare il responsabile di quella tragedia, non si dia soddisfazione alle famiglie delle vittime e alle vittime stesse, per fare della politica politicante e della strumentalizzazione ridicola. Siamo arrivati a 35 versioni diverse della battaglia aerea, l’ultima riguarda gli israeliani. Ci facciamo ridere dietro da tutto il mondo“.