AgenPress. “Un nuovo lockdown sarebbe l’ammissione di una gestione dissennata della pandemia di cui sarebbe responsabile innanzitutto il Governo. Se i protocolli anticontagio non hanno funzionato correttamente è perché non sono mancati i dovuti controlli”.
Lo dichiara il presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto.
“Eppure, la categoria che in questi mesi ha messo in pratica tutte le dovute accortezze – spiega il leader della Fapi – sono stati baristi e ristoratori che hanno investito in sicurezza anche per la loro esposizione al pubblico che non gli consentiva di ignorare le regole. Ed il premier Conte per questo sarebbe intenzionato a premiarli firmando un Dpcm che li costringe ad un lockdown ad personam. La chiusura alle 18 di bar e ristoranti equivale alla morte di queste attività!”.
“Non si può immaginare di fermare il contagio – sottolinea Sciotto – fermando l’economia e il lavoro. È una strategia che mette in ginocchio il Paese, che determinerà ulteriori chiusure di attività e accrescerà i numeri della disoccupazione. Sarebbe corretto, invece, ribadire un appello alla responsabilità e al rispetto delle regole: utilizzo delle mascherine, mantenimento del distanziamento sociale e sanificazioni”, conclude.