AgenPress – “So che molti dei nostri attivisti e parlamentari sono delusi. Comprendo il malumore di chi non digerisce certe scelte e di chi nutre perplessità rispetto a decisioni che appaiono in contrasto con il nostro percorso. Ma dobbiamo adottare un cambio di prospettiva drastico, perché il momento lo richiede. Alla prova del governo il Movimento ha dovuto fare scelte difficili, che sono sempre state fatte dagli iscritti tramite la piattaforma Rousseau”.
Così il deputato M5s e presidente della Camera, Roberto Fico in un post dove aggiunge:
“lo ha fatto per portare avanti temi e realizzare punti di programma. Io stesso non ho nascosto un malessere rispetto ad alcune fasi e ad alcuni provvedimenti, ma ho lavorato dall’interno con serietà e trasparenza a sostegno di una linea scelta insieme. Abbiamo un modo solo di andare avanti: difendere le nostre conquiste e raggiungere gli obiettivi finora non realizzati. Migliorare quanto già ottenuto. E dobbiamo lavorare con spirito di abnegazione per portare il nostro Paese fuori da uno dei periodi più difficili della sua storia recente. La fase che si apre ora deve essere di costruzione, responsabilità, lungimiranza e avrà al centro temi che sono cari al Movimento, ai meetup, che hanno contraddistinto l’impegno di tanti di noi in questi anni: sostenibilità, ambiente, beni comuni, transizione energetica.
A questo proposito una cosa chiara va detta: il nuovo super ministero c’è. Avrà competenze e perimetro che prima non esistevano. Tutto ciò che riguarda l’energia confluirà nel ministero della transizione ecologica, assieme all’ambiente. Un cambio di prospettiva storico. Storico, al di là come la si pensi e delle idee politiche di ciascuno. Perché significa che scelte politiche fondamentali per il futuro del Paese da domani dovranno essere filtrate attraverso la lente ambientale, ecologica, e della transizione.
Questo cambio di passo significa gestire, nel rinnovato dicastero, le infrastrutture e le reti di trasmissione energetiche, significa disegnare il futuro legato all’idrogeno, dunque i progetti che intendiamo mettere in cantiere oggi per la decarbonizzazione. Significa energie rinnovabili e relativi impianti, un tema che ha attraversato la nostra storia e ci ha plasmato come Movimento. E significa mobilità sostenibile.
La sfida ambientale che abbiamo davanti richiede nuovi processi, nuove soluzioni organizzative nella mobilità, e soprattutto innovazione tecnologica, apporto dell’intelligenza artificiale finalizzata alla riduzione delle emissioni e al miglioramento della qualità della vita di tutti noi.
A far tutto questo sarà una personalità di alto livello, senza etichette né appartenenze, garanzia per tutti.
Ci sono poi altri due tasselli, che integrano e dovranno accompagnare questa visione d’insieme incarnata dal nuovo ministero. Da un lato il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche in questo caso con una figura per noi di garanzia e di alto profilo, che avrà il compito di mettere in cantiere i progetti delle infrastrutture di domani. Dall’altro le politiche agricole, un ministero importantissimo, dove si prendono decisioni fondamentali per il presente e il futuro. Agricoltura, pesca e agroalimentare sono infatti assi portanti della transizione ecologica.
E poi c’è l’acqua, l’acqua pubblica a cui abbiamo consacrato anni di fatiche, di passione, e di lavoro, di cui ancora manca il precipitato fondamentale: una nuova legge, robusta, seria, che affronti il nodo della gestione idrica alla luce del principio che l’acqua è ancor più di un bene pubblico: è un bene comune. Ecco, da oggi il Movimento 5 Stelle ha le leve per gestire il Paese nel cuore della transizione ecologica, ovvero di disegnare l’Italia che verrà.