Pil. Confcommercio. A marzo previsto calo 4,7% su febbraio. Ripresa economica un miraggio

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AgenPress – Sembra quasi un film già visto, stesso periodo e stesse restrizioni economiche. Il quadro che emerge dall’ultimo numero della Congiuntura Confcommercio ricalca più o meno la situazione di “menomazione produttiva” di marzo e aprile dello scorso anno. Vincoli alla mobilità, chiusure degli esercizi commerciali e dei luoghi di scambio sociale, seppure relativamente meno stringenti e più articolate sul territorio rispetto a quelle di un anno fa, che rischiano di avere effetti ancora più dirompenti in un sistema economico già fortemente compromesso.

E’ chiaro che anche il rallentamento della campagna vaccinale con gli accadimenti degli ultimi giorni, mette in discussione anche una previsione di crescita del PIL attorno al 4% per l’anno in corso. Si ampliano i divari tra settori: gran parte dei servizi di mercato si trovano ormai da un anno nell’impossibilità di operare mentre almeno alcuni settori dell’industria stanno recuperando le perdite registrate nei peggiori momenti dello scorso anno.

Dunque secondo i dati dell’ICC a febbraio c’è un un andamento negativo su base annua con una flessione del 12,2% che segue la contrazione del 17,5% di gennaio.

La ripresa economica rischia dunque un brusco stop nel mese di marzo per il quale si stima una riduzione del PIL del 4,7% su base mensile. Su base annua, il confronto con il mese iniziale della crisi porta, comunque, a una crescita del 7,3%. Nel complesso del primo trimestre la variazione dovrebbe attestarsi al -1,5% rispetto all’ultimo quarto del 2020 e al -2,6% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno.

Nonostante il permanere di una situazione ancora molto difficile, non solo nel nostro Paese, derivante dall’emergenza sanitaria, la produzione industriale di gennaio ha fatto registrare un leggero incremento mensile dell’1%, al netto dei fattori stagionali, con una flessione del 2,9% su base annua. Il “sentiment” delle imprese del commercio al dettaglio ha registrato, nel mese di febbraio, una crescita del 6,2% congiunturale e una riduzione tendenziale dell’11,8%. Le nuove strette che hanno portato gran parte dell’Italia in zona rossa da metà marzo determinano, per il mese in corso, una stima del PIL, al netto dei fattori stagionali, del -4,7% su base mensile. Ciò nonostante su base annua si osserverebbe una crescita del 7,3% rispetto allo stesso mese del 2020, determinata dal confronto con un mese in cui l’attività produttiva fu bruscamente interrotta. Nel complesso del primo trimestre del 2021 si stima una flessione dell’1,5% congiunturale e una riduzione di 2,6 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Variazioni CongiunturaliVariazioni tendenziali
II trimestre 2020-13,0-18,2
III trimestre15,9-5,2
IV trimestre-1,9-6,6
Dicembre 2020-0,2-7,6
Gennaio 2021 0,1-7,8
Febbraio 1,8-5,6
Marzo-4,7 7,3
Fonte: Ufficio Studi Confcommercio
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