AgenPress – Nel 2018 i dipendenti con contratto a tempo determinato hanno una retribuzione media oraria più bassa del 29,7% di quelli con contratto a tempo indeterminato.
Nel part-time, che interessa soprattutto donne, il divario, rispetto al full-time, sale al 31,1%.
Le donne guadagnano meno degli uomini. Il differenziale retributivo di genere è più alto tra i dirigenti (27,3%) e i laureati (18%).
Le retribuzioni aumentano al crescere del titolo di studio, delle competenze del lavoratore, dell’età e dell’anzianità lavorativa in azienda; sono mediamente più alte nelle imprese di dimensioni maggiori e in alcuni settori.
Nel 2018, la retribuzione lorda media annua per dipendente è pari a 35.062 euro, sale a 36.610 euro nel comparto dell’Industria in senso stretto e raggiunge il valore minimo di 31.967 euro nel settore delle Costruzioni. Le lavoratrici dipendenti guadagnano circa 6.500 euro in meno dei lavoratori (31.335 euro contro 37.912), anche per effetto del più basso numero di ore retribuite: in media, 1.552 ore per le donne e 1.840 per gli uomini.
Tra i lavoratori con livello di istruzione terziaria (Laurea e oltre), la retribuzione media annua più alta viene percepita nel comparto dell’Industria in senso stretto (53.922 euro) mentre la più bassa si rileva tra i lavoratori con livello di istruzione primaria (Medie) nel comparto Totale Servizi (26.167 euro).
Rispetto a un lavoratore che possiede al più l’istruzione primaria, quello che ha un’istruzione secondaria (Diploma) percepisce il 28,8% in più e il divario sale all’85,6% se ha conseguito una laurea. Se si considera anche il genere, la retribuzione media annua più bassa è quella delle donne con livello di istruzione primaria (24.738 euro), la più alta è quella degli uomini con livello di istruzione terziaria (53.816 euro).
A parità di livello di istruzione, i dipendenti uomini hanno retribuzioni medie annue sempre superiori alle donne: il 20,5% in più nel caso di istruzione primaria e il 21,7% se l’istruzione è secondaria. Il divario raddoppia per l’istruzione terziaria (45,7%). Le retribuzioni annue crescono all’aumentare dell’età del lavoratore, in misura maggiore per i dipendenti uomini.