AgenPress. Ci siamo liberati dalla morsa dei sovranisti e di questo sono contento, ma non dobbiamo ora cadere in un’altra morsa. Non dobbiamo pensare di diventare il traino di una rinata piccola Democrazia Cristiana.
Vito, gli scatoloni tornano indietro. Il teatrino chiude i battenti con Sergio Mattarella che resta al Quirinale, dopo otto candidati del centrodestra e il rito sacrificale di Elisabetta Casellati…
L’elezione di Sergio Matterella è una buona soluzione dal punto di vista istituzionale, ma segna la sconfitta di tutti i leader di partito. A me sta naturalmente a cuore la sorte di centrodestra e soprattutto quella di Forza Italia, che ha mandato allo sbaraglio la seconda carica dello Stato, facendo in modo che fosse presentata come una candidatura di parte e contribuendo con tutto i centrodestra a bruciare alcune autorevoli personalità del proprio campo. Bisognava prendere atto per tempo che né il centrodestra né il centrosinistra avevano la maggioranza del Parlamento e che bisognava trovare una soluzione condivisa. Così è accaduto alla fine, anche sotto la spinta della base parlamentare che, come me, ha cominciato a votare Mattarella.
Ha vinto la linea Vito. Forza Italia ha finalmente cominciato a liberarsi dalla morsa dei sovranisti imponendo la presenza di Antonio Tajani alle trattative?
Sì, ci siamo liberati dalla morsa dei sovranisti e di questo sono contento, ma non dobbiamo ora cadere in un’altra morsa. Non dobbiamo pensare di diventare il traino di una rinata piccola Democrazia Cristiana. Noi dobbiamo costruire sulla nostra identità un nuovo polo a trazione liberale. Noi dobbiamo costruire un nuovo modo di concepire il centrodestra, anche con le forze della destra, come era 1994, all’inizio della nostra grande avventura. Non possiamo passare dalla morsa sovranista a far diventare Forza Italia la nuova Udc. E’ anche questa una tentazione sbagliata. Forza Italia deve rivendicare la sua natura liberale e l’attenzione, che da sempre ha mostrato per i diritti civili.
Che significa per la politica e per il Paese la conferma di Mattarella.
Matterella è la soluzione migliore. Hanno,però, perso i leader, ma in qualche modo hanno vinto i partiti. Mattarella ha ottenuto 380 voti prima ancora che arrivassero le indicazioni dall’alto.
di Antonello Sette (SprayNews.it).