AgenPress. Il continente africano “non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare”, ma “sorriso e speranza” del pianeta. L’Africa è come un diamante, le sue facce sono numerose, riflette la luce, è preziosa.
Deve esserlo anche agli occhi del mondo, le cui mani avide e bramose di potere e denaro hanno troppo a lungo soffocato, e dalle mani e dai cuori degli africani deve partire quel riscatto che metta al centro il vero sviluppo umano, “una diplomazia dell’uomo per l’uomo”.
Con questo forte appello il Papa ha iniziato il suo 40.mo viaggio apostolico che lo ha condotto nella Repubblica Democratica del Congo e lo porterà, venerdì 3 febbraio, in Sud Sudan. Parole che Francesco ha pronunciato a Kinshasa nell’incontro con le autorità, i rappresentanti della società civile ed il Corpo diplomatico, la cui eco ha raggiunto l’intero continente.
Giù le mani dalla Repubblica Democratica del Congo, giù le mani dall’Africa! Basta soffocare l’Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare. L’Africa sia protagonista del suo destino! Il mondo faccia memoria dei disastri compiuti lungo i secoli a danno delle popolazioni locali e non dimentichi questo Paese e questo Continente. L’Africa, sorriso e speranza del mondo, conti di più: se ne parli maggiormente, abbia più peso e rappresentanza tra le Nazioni!
Guardando a questo popolo, si ha l’impressione che la Comunità internazionale si sia quasi rassegnata alla violenza che lo divora. Non possiamo abituarci al sangue che in questo Paese scorre ormai da decenni, mietendo milioni di morti all’insaputa di tanti. Si conosca quanto qui accade. I processi di pace in corso, che incoraggio con tutte le forze, siano sostenuti coi fatti e gli impegni siano mantenuti.