5 disturbi confusi con patologie legate al mondo del lavoro

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AgenPress. Un’indagine condotta dalla piattaforma di benessere mentale Serenis ha evidenziato che l’80% dei pazienti che iniziano un percorso di psicoterapia denunciando difficoltà correlate al lavoro non riceve una diagnosi di conferma.

Infatti, solo il 20% di questi pazienti riceve una diagnosi correlata: questo è il dato emerso da un’indagine interna condotta dalla piattaforma di benessere mentale Serenis (https://www.serenis.it/) su un campione di oltre 3000 persone.

Dall’analisi risulta che il gruppo più consistente di pazienti, rappresentando il 67%, sono donne, mentre la fascia di età compresa tra i 25 e i 35 anni, che coinvolge il 46% del campione, è la più colpita da questi disagi. Al contrario, solo il 9% dei partecipanti oltre i 45 anni manifesta disturbi legati alla sfera lavorativa.

“Il posto di lavoro è il luogo dove passiamo la maggior parte del nostro tempo, circa 60.000 ore della nostra vita spese a lavorare in media, e spesso ci sottopone alle pressioni maggiori: è naturale quindi che faccia da trigger per altre difficoltà psicologiche”, commenta Martina Migliore, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale di Serenis.

Ma quando il problema potrebbe non essere il lavoro?

Con l’obiettivo di aiutare le persone a orientarsi all’interno di un panorama sintomatologico comune a diverse patologie, Martina Migliore, elenca di seguito 5 disturbi che possono essere scambiati con patologie legate al mondo del lavoro e i segnali che possono creare confusione:

Disturbi ossessivo-compulsivi: portano le persone a sovrastimare il proprio carico di responsabilità e a temere le conseguenze di un eventuale fallimento, percepite come catastrofiche.

Perfezionismo patologico: spinge i professionisti a fissare standard altissimi, quasi inumani, e a legare tutto il loro valore personale ai successi in termini di performance.

 Depressione: provoca demotivazione generale e stanchezza cronica, tra gli altri sintomi.

Fobia sociale: causa timore nel confronto con gli altri, percepiti come giudicanti e pericolosi.

Disturbo da deficit di attenzione: spesso sottovalutato nell’età adulta, l’ADHD causa una serie di sintomi difficili da gestire e riconoscere, soprattutto senza una diagnosi e un percorso psicoterapico svolti in età infantile.

Quando il problema riguarda effettivamente il lavoro?

Tuttavia, esistono campanelli d’allarme inequivocabili legati a problematiche lavorative: ad esempio, i casi di molestie e pressioni specifiche, così come la percezione oggettiva di un ambiente lavorativo malsano.

Se sospettiamo di avere una patologia legata al mondo del lavoro, il primo passo per tutelare il nostro benessere mentale è cercare un consulto con uno specialista. Esistono professionisti, come gli psicoterapeuti, esperti anche di disturbi e patologie legate alla sfera professionale, capaci di fornire supporto, diagnosi e trattamenti ad hoc all’interno di un percorso volto a scoprire l’origine del nostro malessere.

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