AgenPress. Premetto che non sono cattolico. Sono invece Cristiano in quanto ritengo il cristianesimo uno dei pilastri culturali dell’identità Occidentale. In effetti tolleranza e uguaglianza hanno le loro radici nel pensiero di Cristo e di San Paolo (non esiste differenza tra ebrei e gentili, uomini e donne etc).
Non sono favorevole alla scomparsa della spiritualità dalla nostra società. La vita spirituale, che per me è lo studio della filosofia, della storia e dell’arte e il contatto con “il destino eterno dell’uomo”, per altri la preghiera, dà, a mio avviso, un senso alla vita. Non c’è nulla di più blasfemo e lontano dalla spiritualità cristiana che usare Dio, il crocefisso, i pellegrinaggi etc come strumento di marketing politico.
Questo è ciò che fanno Meloni, Salvini e accoliti continuamente. Usano Dio e il crocefisso come la nostalgia per il telefono a gettoni o per “il piccolo mondo antico” dove omosessuali e infedeli stavano al loro posto.
L’impianto delle democrazie liberali, fondato sulla libertà, la tolleranza e l’uguaglianza dei diritti è il sistema politico che recepisce maggiormente i valori del cristianesimo. Chi è nemico di questo sistema e giustifica il suo attacco alla modernità con “Dio lo vuole”, cade in un paradosso figlio della furbizia e dell’ignoranza. E va combattuto strenuamente anche per questo.
Il cristianesimo è una delle nostre radici culturali (e religiose per chi crede) più importanti. Salvini, Meloni e Orban lo vogliono degradare slogan di parte e dunque distruggere.
E’ quanto dichiara, in un nota, Carlo Calenda leader di Azione.