AgenPress– “La peculiarità di un servizio sanitario nazionale ma a gestione regionale richiede un esercizio forte, da parte dello Stato, del potere di coordinamento e di correzione
delle inefficienze regionali: un esercizio inadeguato di questo potere non solo
comporta rischi di disomogeneità ma può ledere gli stessi livelli essenziali delle
prestazioni, sul cui rispetto, anche nel 2020, la Corte si è più volte soffermata.
Questo problema di fondo si è riproposto nel contesto attuale, pure caratterizzato
dalla competenza esclusiva dello Stato in materia di profilassi internazionale,
competenza che avrebbe dovuto garantire quell’unitarietà di azione e di disciplina
che la dimensione nazionale dell’emergenza imponeva e tutt’ora impone”.
È uno dei passaggi della Relazione del Presidente Giancarlo Coraggio sull’attività
della Corte costituzionale nel 2020, in cui si possono leggere le principali linee di
tendenza della giurisprudenza costituzionale. Giurisprudenza che, analogamente a
quella di altre Corti, in questa fase storica è soggetta – si legge sempre nella relazione
– ad una forte pressione sociale per il riconoscimento di nuovi diritti.