Covid. Si va verso la proroga dello stato di emergenza al 31 marzo. La decisione sul tavolo del Cdm

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AgenPress –  L’accelerazione è stata decisa da Mario Draghi per dare un chiaro segnale sulle priorità relative alla situazione della pandemia.

Due le ipotesi sul tavolo: la prima è quella di arrivare fino al 31 marzo, ma occorrerebbe passare attraverso il Parlamento, la seconda è quella di “allungare” la scadenza del 31 dicembre di un mese, quindi fino al 31 gennaio. L’orientamento comunque, secondo quanto viene spiegato da fonti di governo, è di andare verso la prima soluzione.

Il Consiglio dei ministri potrebbe tenersi già domani. I partiti della maggioranza hanno comunque aperto alla strada che intende percorrere l’esecutivo. Netta la posizione del Pd.

“Credo sia maturo – ha spiegato il segretario dem Letta – il momento in cui governo annunci la proroga dello stato di emergenza, la condizione con la quale evitiamo di trovarci oggi come l’Olanda”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Forza Italia e Italia viva. “È chiaro – l’opinione del presidente M5s, Giuseppe Conte – che rispetto alla curva epidemiologica e una variante che appare molto contagiosa, ci sembra necessario pervenire alla proroga dello stato di emergenza”.

“Aspettiamo di confrontarci con sindaci e governatori prima della scadenza che è fra tre settimane per capirne necessità o meno. Non do giudizi ideologici e a priori”, afferma Salvini. Divisi i presidenti di Regione ,ma prima della decisione dell’esecutivo non si esclude un incontro tra i governatori e il governo.

Lo stato di emergenza è regolato dalla legge 225 del 1992, che ha istituito il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, poi aggiornata nel 2018 da un decreto legislativo in cui si dice che questo strumento “non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi”.

L’ultima proroga scadrà il 31 dicembre 2021, ma la possibilità di prorogarlo finirà il 31 gennaio del 2022. La richiesta di prorogare lo stato di emergenza fino a dopo l’inverno, richiederebbe quindi un largo consenso politico, un passaggio in Parlamento e una legge apposita.

 

 

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