AgenPress – “Il sistema energetico si sta adattando” tra aumento degli stoccaggi, riduzione dei consumi e più efficienze, spiega l’ad di Eni Claudio Descalzi spiega in parole semplici perché ora il prezzo del gas sta scendendo. Il gas russo rappresentava la grande maggioranza dell’approvvigionamento, “ora è al 9%, il sistema lo ha sostituito prendendolo altrove, attraverso i rigassificatori: l’Algeria ha aumentato di 3 volte la fornitura, la Norvegia e gli Usa hanno aumentato anche loro, non c’è mai stato un momento in cui la domanda fosse maggiore dell’offerta. In Italia la domanda è di 150 milioni di metri cubi al giorni e l’offerta di 200 milioni ma anche in Europa, se la domanda è di 650 milioni di metricubi l’offerta è di 1 miliardo”, ricorda Descalzi intervistato durante l’evento di Cultura Italiae, Semi 2022. I prezzi salivano quindi “per la speculazione, perché tutto ciò non si sapeva”.
Tutti guardano all’inverno che sta arrivando ma “l’inverno più duro sarà quello del 2023/24” se l’Italia non potenzierà le sue infrastrutture. “Serve più capacità di stoccaggio, servono più rigassificatori. Non abbiamo una produzione nazionale, abbiamo 1/3 dei rigassificatori che ci servono e dobbiamo aumentare la capacità di stoccaggio”, spiega Descalzi ricordando che Eni da sola non può fare tutto da sola.
“Se invece di averne 16miliardi ne avessimo 24 o 25 miliardi durante l’inverno potremmo trovare anche punte di 200 milioni di metri cubi al giorno”. “Non avendo una produzione nostra devi riuscire alimentare paese con una ricetta adeguata: trovare il gas fuori lo abbiamo fatto, servono i rigassificatori e più capacità di stoccaggio – ribadisce -, quando abbiamo queste tre cose possiamo continuare la nostra trasformazione (green) verso una nuova forma di energia riuscendo però a vivere anche il presente”.