AgenPress. Secondo i dati Istat resi noti oggi, nel 2023 le vendite in valore al dettaglio salgono del 2,8% rispetto al 2022 e scendono del 3,7% in volume.
“Dati sconfortanti. In media nel 2023 il calo dei volumi consumati rispetto al 2022 è pari al 3,7%, anche se poi l’inflazione crea l’illusione ottica di un rialzo del 2,8%. Traducendo in soldoni queste cifre, rispetto al 2022 le spese alimentari per una famiglia media scendono di 225 euro a prezzi del 2022, quelle non alimentari di 621 euro, per un totale di 846 euro. Una coppia con 2 figli acquista 314 euro in meno di cibo e 858 euro di beni non alimentari, per una cifra complessiva di 1172 euro, mentre per una coppia con un figlio sono 284 euro in meno per mangiare, 1081 euro in totale” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Insomma, gli italiani stringono la cinghia per far fronte all’inflazione, riducendo le quantità acquistate, persino per gli alimentari, finendo per mangiare nel 2023 il 3,9% in meno rispetto al 2022. Un dato allarmante e preoccupante” conclude Dona.
Variazione annua della spesa in euro e delle vendite in volume (dati grezzi)