AgenPress – “Non ho consigliato nulla a Silvio, gli ho solo detto come farei io. E come si è sempre fatto. Al Senato per eleggere Franco Marini alla presidenza di Palazzo Madama facemmo così. E lo abbiamo fatto anche in altre circostanze: cioè schede su cui ci fosse la riconoscibilità del gruppo politico. Ed è un criterio corretto perché io non identifico una persona, ma mi assicuro quanti sono i voti espressi da un gruppo”.
Lo dice Clemente Mastella, intervistato dal Quotidiano Nazionale, rispondendo sul consiglio dato a Berlusconi di “segnare” le schede per disinnescare franchi tiratori e traditori.
“Una cosa è certa: il centrosinistra non può dire sempre no, altrimenti siamo alla crisi della Repubblica”. Se il Cav sia un candidato vero “dipende da lui, dalla capacità che ha di raccogliere consensi fuori dal centrodestra” I franchi tiratori hanno mai contato come oggi? “No, perché ai franchi tiratori si aggiungono i tiratori liberi che sono quelli che sono usciti dai partiti”. Cui si somma “il partito delle mogli. È quello che consiglia al marito parlamentare di votare solo chi gli garantisce di stare altri 14 mesi in Parlamento”, risponde.
“Se Berlusconi fa un passo indietro, alla quinta votazione dovrebbe essere lo schieramento di centro ad avanzare una candidatura alle Camere”, per esempio “Casini o un moderato come lui”.